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AUTORIZZAZIONE BENI CULTURALI
L’autorizzazione dell’Ufficio Beni Culturali ed Ecclesiastici è previa all’inizio dei lavori di restauro sia sui beni mobili che immobili. Qualora l’opera sia bene tutelato (più di 70anni per i beni immobili e 50 per i mobili) l’autorizzazione sarà necessaria per il passaggio alla competente soprintendenza.
E’ indispensabile l’autorizzazione dell’Ufficio Ufficio Beni Culturali ed Ecclesiastici per la richiesta di contributi alla Conferenza Episcopale Italiana, annuali e a diretta gestione della Diocesi.
AUTORIZZAZIONE SOPRINTENDENZA
I progetti degli edifici e delle opere d’arte sottoposti alla tutela del D.Lgs 44/2004 dovranno essere presentate all'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici che, istruita la pratica, li porterà all'attenzione della Commissione per l'Arte Sacra, previa autorizzazione dell'Ufficio Amministrativo.
Ottenuta l'approvazione della Commissione e dell'Ufficio Amministrativo, i progetti vengono inoltrati alla competente Soprintendenza territoriale per l'autorizzazione di competenza, per poter iniziare i lavori.
Contestualmente, per i beni immobili, deve essere avviata anche la pratica di Verifica di Interesse Culturale qualora l’Ente intenda richiedere l’ammissibilità ai contributi ministeriali.
Per i lavori su beni immobili (Soprintendenza Beni Architettonici di Verona o di Brescia): dovranno essere presentati oltre alla modulistica, una copia di ogni singolo allegato in formato cartaceo, una copia in formato digitale (con tavole in formato .pdf e foto in alta risoluzione .tiff non meno 10 megapixel).
Contestualmente dovrà inoltre essere presentata bozza/schema del conferimento d'incarico del progettista e/o del gruppo di lavoro partecipante; schema del contratto di appalto e nomina del responsabile dei lavori (preferibilmente non il Parroco) per l'ottenimento delle autorizzazioni da parte dell'Ordinario diocesano.
Ottenute le autorizzazioni degli Enti preposti si è tenuti a dare comunicazione di inizio e fine lavori.
Alla fine dei lavori è richiesta la consegna all'Ufficio della relazione dei lavori eseguiti con documentazione fotografica completa ed esaustiva.
VIC - VERIFICA DELL'INTERESSE CULTURALE
Ogni bene immobile che abbia più di 70 anni è per legge ritenuto d’interesse culturale e quindi posto sotto tutela della Soprintendenza. Per i beni mobili (es. quadri, statue…) il limite è di 50 anni.
Se il Parroco, sentito il CPAE, intende alienare o un bene ecclesiastico tutelato o proporre un intervento che ne possa compromettere l’integrità originaria, deve prima di tutto consultare la Sezione Amministrativa per le valutazioni opportune. Se si riceve da questi il nulla osta a procedere, deve essere istruita una pratica di Verifica di Interesse Culturale (vic) dall’Ufficio Beni Culturali ed Ecclesiastici.
La procedura avviene solo mediante invio telematico per il quale l’Ufficio Beni culturale ed Ecclesiastici richiede una specifica documentazione.
I tempi per la risposta possono essere lunghi e dipendono dall’organizzazione del Segretariato Regionale del Veneto e di quello della Lombardia. Ottenuta la risposta (immobile di interesse culturale o meno), si possono avviare gli iter conseguenti, per i quali gli Uffici di curia offrono specifica consulenza.
ALIENAZIONE DI UN BENE CULTURALE
Va sempre verificato se il bene culturale non è vincolato dalla Soprintendenza. In caso negativo, necessita solo dell’autorizzazione ecclesiastica. Se invece il bene è vincolato (VIC positiva) occorre presentare un’istanza alla Soprintendenza e al Segretariato Regionale del Veneto o della Lombardia (che hanno diritto di prelazione) per ottenere l’autorizzazione al passaggio di proprietà.
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