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Un archivio ecclesiastico è la raccolta ordinata e sistematica di atti e di documenti prodotti e ricevuti da enti pubblici ecclesiastici eretti nell'ordinamento canonico o da persone esercitanti nella Chiesa una funzione pubblica.
L'archivio nasce e si sviluppa a servizio della persona o dell'ente che lo produce. Di regola solo l'archivio storico (cf. can. 491, § 2), in quanto bene culturale, diventa accessibile agli studiosi, secondo le norme emanate dalle competenti autorità (cf. can. 491, § 3).
In generale, il riferimento è al can. 492, § 1 che recita: "Il Vescovo diocesano abbia cura che anche gli atti e i documenti degli archivi delle chiese cattedrali, collegiate, parrocchiali e delle altre chiese che sono presenti nel suo territorio vengano diligentemente conservati e che si compilino inventari o cataloghi in due esemplari, di cui uno sia conservato nell'archivio della rispettiva chiesa e l'altro nell'archivio diocesano".
Nella pratica, si distinguono tre tipologie:
archivio corrente;
archivio di deposito temporaneo;
archivio storico.
La parrocchia di Santissima Trinità in Monte Oliveto protagonista di un importante convegno scientifico.
L'introduzione al Consiglio episcopale permanente della Cei - in corso a Roma fino al 22 marzo - a cui partecipa anche il Vescovo Domenico.
Un incontro sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune.